bdsm
HOT BALLS
di Strapps
12.07.2019 |
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"Mi ordian di respirare con calma..."
HOT BALLSLa metropolitana conclude la sua ultima parte in superficie e mi scarica a BW periferia nord-ovest di B.; fuori dai vagoni fa freddo. La mattina riversa sulla città un cielo bianco e gelido, raffiche di vento soffiano sulla banchina. Indosso un piumino senza maniche Patagonia e una felpa in neoprene molto pesante, un paio di jeans gelati come l'aria attorno e anfibi con il pelo. Mi incammino verso la strada principale. In giro pochi passanti frettolosi e qualche auto, fumi grigi si alzano nella strada battuta dal vento, la temperatura deve essere di almeno 4 gradi sotto lo zero. Il quartiere di BW è caratterizzato da villette a due piani bianche, eleganti. Avanzo rapido sul marciapiede dove è rimasta della neve sporca insidiata dal ghiaccio che si è formato nella notte. Svolto in ST.strasse, altra teoria di case familiari. Noto una ragazza alla finestra che mi guarda. La saluto con la mano,lei si ritira rapida. Mi sento bene, sto andando dalla mia amica Aklyne e mi sento eccitato. Ci siamo sentii per mail negli ultimi due giorni. Mi ha chiesto di andare a trovarla, scrivendo che voleva giocare un poco con me e con il mio culo.
Aklyne è una di quelle ragazze di tale bellezza senza errori che nessun uomo oserebbe porle un rifiuto, tanto meno io che la amo alla follia o meglio provo per lei un'attrazione sessuale enorme, un desiderio facilmente scambiabile per amore vero.
Lei vive da solo in un elegante appartamento.
È una escort di lusso e vive la sua vita con libertà e piacere.
Aklyne è indipendente e felice della vita che conduce.
Io l'ho conosciuta in un bar come una ragazza normale, per quanto bellissima, e normalmente vi ho fatto conversazione. Solo quando l'ho accompagnata a casa mia, mi ha parlato di quello che fa, del suo mestiere. “Vuoi che saliamo ugualmente? O preferisci andartene? Nessun problema da parte mia..comunque decida?”disse lei con quelle labbra rosse meravigliosamente allegre e degne di ogni singolo bacio di questo mondo.
lei era troppo bella perchè io esitassi un attimo.
Quella sera facemmo l'amore, ci scambiammo il numero di cellulare e tornai a casa.
Rapito dalla sua bellezza e intelligenza iniziai a chiamarla per rivederla. Ma il numero che mi aveva dato era inesistente. Passai un mese preda della voglia di rivederla. La sognavo ogni notte. Quel corpo bianco splendido, sinuoso, dolce, perfettamente scolpito. E il viso da donna bellissima. Occhi azzurri, capelli biondi, bocca elegante, una figa splendida, le sue tette enormi ed eccitanti...pensavo a lei ogni momento. La cercavo ma senza fortuna. Una notte la vidi in un night di A. era in compagnia di un uomo distinto sulla quarantina, bello, elegantissimo, sedevano ad un tavolo lontano dalla pista. A fare loro da guardia un gigante in abito gessato, capelli a spazzola, occhiali da soli e due spalle giganti. Preso dalla voglia di rivederla e parlarle cercai di avvicinarmi, ma il tizio con gli occhiali da sole mi ricacciò indietro alzandomi di peso e depositandomi dieci metri addietro. Aklyne e il tipo se ne andarono.
Pensai che dopo quella sera non l'avrei più rivista.
Ma due settimana dopo mi chiamò lei che aveva il mio numero giusto.
“Perché non vieni a casa mia? Mi sento solo stasera e ho voglia di compagnia..”
mi dettò l'indirizzo e un taxi mi portò da lei. Mangiammo koreano stesi sul tappeto,bevendo birra e rilassandoci a chiacchiere come una vera coppia.
Aklyne oltre al tedesco parla fluentemente anche l'inglese e il francese. “Ma sto studiando anche il cinese adesso..” è laureata in chimica.
Viaggia molto sia in Germania che all'estero, Londra, Toronto. “Ho molti clienti che vivono nella City o in Canada, molti uomini d'affari cinesi..”
mi chiedo casa questa bellissima ragazza, colta, benestante posso vedere in me. Ho avuto belle ragazze, sono stato fidanzato anche con una modella, ma lei oddio...Aklyne è qualcosa che va oltre l'immaginazione.
“..io non voglio un fidanzato e neanche un ragazzo fisso. Almeno per ora. Faccio sesso per lavoro, assecondo perversioni di altri, sconosciuti, uomini soli e potenti e coppie annoiate, lo faccio tutti i weekend da un paio di anni..... - fece una lunga pausa, bevve del vino bianco, si sistemò i capelli di seta biondi con una matita trovata per terra - ... e quando sono in intimità con un uomo mi piace farlo alle mie regole. Voglio comandare io!”
Mi avvicinai a lei e le dissi che era la donna più bella che avessi mai visto.
Lei sorrise con quel volto incantevole.
Ascoltammo musica e ci baciammo. Ma lei prese la mia testa fra le mani e disse:
“Io non vivo come gli altri. Io sono Aklyne, i miei amanti sono miei succubi, le mie vittime...tu mi sembri un ragazzo che è disposto a fare tutto per me...non è vero?”
“...è vero, Aklyne...sei stupenda...io voglio restare con te e e farò quello che vuoi...quando lo vuoi..sempre...”
il vialetto termina, un piccolo ponte conduce ad un parco. È un parco grande, curato, gli alberi spogli sono mossi dal vento, foglie ovunque ed erba verde e nera. In mezzo al parco due palazzi di eguale altezza, sobri,ma di pregio. Rapidamente, affrettando il passo per l'eccitazione, raggiungo il portone del lato Sud. Suono a A.W. Num 364 e la porta viene aperta.
Quella notte, Aklyne mi aveva legato al suo letto, mi aveva picchiato il culo con un paio di vecchie ciabatte azzurre e gialle. Io legato avevo subito quell'umiliazione e quel dolore con la speranza che dopo avremmo fatto sesso. Ma lei prima mi aveva voluto umiliare definitivamente per sancire la sua supremazia su di me. Ancora legato e nonostante le mie preghiere e il mio tentativo di oppormi, mi aveva sverginato con un fallo viola.
Aveva infilato quel cazzo nel mio culo già martoriato facendosi strada prima con le dita e gel. Aveva preso il mio culo e si era divertita.
Io avevo pianto dal dolore, ma avevo resistito alla furia e Aklyne mik premiò. Mi fece voltare. Mi legò di nuovo al letto, ma solo le gambe. Si strusciò a me a lungo. Il suo coppo bianco, bello, dolce, caldo mi aprì in due dal piacere. Il cazzo divenne duro e lei salì su di me e si prese i suoi orgasmi mentre il mio culo soffriva per le botte e il cazzo finto che lo aveva profanato.
Da allora il nostro rapporto era proseguito fra cene, feste, settimane in cui lei non si faceva viva e poi mail e telefonate.
La vedevo ogni tanto, quando voleva lei.
A volte passavano anche 6-7 mesi fra un appuntamento e l'altro.,ma io ero felice pure così, aevo la mia vita, una fidanzata e Aklyne quella ragazzo meravigliosa, quel corpo da dea.
L'ascensore mi portò al piano di Aklyne. Mi accolse con un bacio sulla bocca, leggero.
“R!, sono mesi che non ci vediamo! Cos'era giugno per la festa di L.? Credo di sì...come stai?”
“Bene, in forma...e tu?”
“Oh...va....ma accomodati...ho un programmino per te....questa mattina voglio proprio divertirmi...viene in cucina...prendiamo un thè prima...ne ho uno di Cylon buonissimo...andiamo...”
Bevemmo un infuso in tazze grandi che aveva comprato a Montreal un paio di settimane prima. Fuori dalla finestra a vetro la città si estendeva sterminata, era uscito un poco di sole e il vento aveva spazzato le nubi. Doveva fare comunque molto freddo.
“Allora iniziamo?” chiese lei saltando in piedi.
Era bellissima come al solito.
“...whm...cosa hai preparato?..” dissi con timore.
“Ohhhhhhh....una cosa carina......vedrai....voglio giocare oggi...giocare e vedere le facce deii....ma andiamo....in camera....!”
“..le facce, am che dici? Devo preoccuparmi?”
“Certo, R. devi preoccuparti....”
mi condusse in camera. Aklyne non riceveva quasi mai in casa sua,ma aveva comunque un alcova degna di una escort del suo livello. Letto rotondo, specchi al soffitto, lenzuola di seta leggerissima viola e nere, lampade e candele, un piccolo ripiano dove tiene attrezzi che possono esserle utili: gel, manette, corde, strap-on, falli e plug di varie dimensioni.
“Spogliati e distenditi sul letto. Rilassati. Ci vogliono pochi minuti..”
feci quanto mi ordinò. Nudo mi distesi sulle lenzuola profumate e calde. La sentii prendere qualcosa, accendere una spina, del liquido scaldarsi e andare in ebollizione velocemente, poi uno sportelletto che si apriva, dei tonfi sordi nell'acqua, sfrigolare, evaporare e poi lo sportelletto che si cgiude. Lei viene da me. Mi tocca le gambe, le sua mani sul mio corpo mi eccitano. La immagino splendida sopra di me che mi sfiora. Il suo profumo è sensuale, di donna, di figa pazzesca. Mi palpa il culo nudo, mi tocca le spalle. Dolce, accattivante, padrona. Torna a giocare con il mio culo, lo tocca, lo palpa, infila un dito dentro poi un altro, prende del gel e se mette in un dito. “Guarda mi fa..” io mi volto, il sesso di marmo. Sulla punta del suo dito un grumo di gel che cola. “Alza il culo adesso,guardami mentre te lo ficco dentro...” la guardo mentre il suo indice penetra nel mio ano, ho le gambe tirate su, le sorreggo mentre lei mi penetra dolcemente, la guardo e la trovo incantevole. “..ecco...così...dentro...devi essere bene aperto....così...” il mio cazzo è duro, di ferro, lei col dito apre il mio culo, usa altro gel e passa a due dita, poi tre, inizia a succhiarmi l'uccello e con dolcezza mi fa esplodere subito da quanto sono eccitato, lei trattiene tutto, si alza e sputa via, torna a sodomizzarmi prima con la mano poi con un plug. Dopo qualche minuto che mi scopa col plug torno di nuovo in tiro e lei tocca il mio cazzo, questa volta però non vengo mica, mi godo la sua mano sul mio sesso, il fallo nel culo e penso a casa mi attende.
Infatti Aklyne smette di penetrarmi lasciando però il plug nel culo e va alla macchinetta dove si trova l'acuqa e ciò che ci ha messo prima. Apre. Vapore. Fumo. Lei sorride. Estrae 3 grosse palle metalliche lucenti. Ride. Noooo faccio io Nooooooooooooo dico incredulo Noooooooooooooo
ma lei avanza agitando quelle palle. Nel mio culo? Nooooooooooooo
“Sì, dolcezza...tutte e tre e poi ce ne andiamo a fare un giro fuori...non è una bella idea?”
“...ma tu sei pazza...quelle 3 cose? Nooo e poi uscire? Non ci penso nemmeno..” faccio per alzarmi ma lei mi incenerisce con gli occhi, non parla mi fissa e basta. Ammutolisco, come un canino abbasso lo sguardo e mi maledico. So che se mi rifiuto lei non si farà vedere per mesi e mesi e la perderò. Zitto mi rimetto sul letto e alzo il culo come ordina lei a bassa voce.
“...bene...vediamo di non fare scenate...signorino...alza il culo e aprilo bene, adesso ci ficco dentro queste 3 belle palle e tu te ne starai in silenzio...poi usciremo come ho deciso e progettato..”
deglutisco e tremo.
Toglie il plug con calma. Lo sento sfilare e il dolere mi attraversa la schiena. “...eccoci...iniziamo...” apre il mio buco del culo e con le sue mani dolci e fatate si fa spazio dentro di me. La prima palla metallica entra di botto. È caldissima. “....oh....ohhhhhhhhhhhh.nooooooonooooooooooooo noo” gemo divincolandomi. Il dolere è pazzesco, forte duro, caldo dentro il mio culo. “FERMO!!!NON MUOVERTI E' PEGGIO PER TEEEE”
mi apre il culo ancora, il dolore è insopportabile, mi butto in avanti piangendo. Non ce la faccio. Mi ordian di respirare con calma. Piango. Lacrime mi bagnano la faccia dal dolore,ma lei mi tocca il petto, mi calma, mi liscia, il suo profumo è splendido, Aklyne è stupenda è una rgazza così bella che ha un potere inebriante e potentissimo. Mi calma, il culo è in fiamme lo stesso, come posso resistere? Lei mi tocca il cazzo, lo massaggia lenta e torna duro nonostante il dolore. “Rimettiti col culo all'aria...ce ne sono altri due....” e ride contenta.
La seconda palla calda entra peggio. Lei gioca e spinge, ma fa fatica. Si arrabbia mi sculaccia. “Vuoi che tolga la prima? Sentirai un male cane e te la infilerò di nuovo dopo....decidi...su il culo e zitto...”
il suo ordine.
Zitto.
Piangevo.
Aklyne fece entrare anche la seconda palla incandescente.
Urlai dal dolore.
Piangevo.
Gemevo ma lei era già alla terza.
Tremavo dal calore che sentivo dentro il mio culo.
Ma anche la terza arrivò.
“Bene, dolcezza....abbiamo fatto...visto? Un attimo....” e ride contentissima. Mi schiaffeggia il culo con forza ridendo e dice: “Adesso rivestiti e andiamo...”
“Nooooooo..ti prego..fuori no....restiamo qui....dai...ti prego...Aklyne ti prego...nooo...restiamo qui...infilami tutte le palle che vuoi nel culo, ma non ce la faccio ad uscire..queste cose bruciano...”
“..non sono un amore di Palle Incandescenti=?”
non voleva sentire ragioni. Mi rivesto con calma, dolorante. Il aclore nel culo è forte. Mi tremano le gambe, cado un paio di volte sul letto. Lei mi aiuta. Ci metto venti minuti a fare tutto. Lentamente, inciampando, sbattendo, tremando. Mi tremano le gambe. Alla fine siamo alla porta. Sono vestito e sto piegato in avanti, mi sento il culo che mi scoppia. “Avanti..su..- fa lei, bellissima, con quella bocca splendida che non ammette repliche – fallo per me...” mi dà un casto bacio sulla fronte e mi spinge fuori. Sudo. Ci avviciniamo all'ascensore. “..dai...ti prego...no...” provo ancora. Lei indossa un piumino fino alle ginocchia, bianco, i suoi capelli biondi e profumati cadono sulle spalle, è stupenda. Apre le porte dell'ascensore. Dentro, appena scendiamo,il caldo è soffocante. Mi sento sbiancare. Ora svengo. “..ora svengo...non ce la faccio...” dico a bassa voce, lei mi tiene su per le spalle. Usciamo rapidi. “Va meglio?” respiro l'aria fredda.
Fuori ho delle contrazioni,vorrei scappare,lei ride soddisfatta e mi incita a mettere un piede davanti all'altro. Anche mentre mi prende in giro è bellissima,il suo volto esprime una luce clamorosa. Camminiamo. Lenti. Respiro col naso. L'aria è fredda. “Ti esce del fumo dal culo..” dice lei ridendo. Guardo. Non mi pare. Spero di no. Camminiamo. Le strade diventano più piccole. Accanto a me ho questa bellissima femmina. Le poche persone che passano la guardano. Donne e uomini, tutti sanno che Aklyne è una bellezza superiore. Giungiamo ad una piazza. Adesso sento meno dolore. Respiro meglio. Sto ben dritto. Anzi a volte il calore delle balls nel culo è quasi piacevole. “Entriamo in quel caffè!” annuncia lei. “No...ti prego dai...non è il caso...” “Sì, sarà divertente.” entriamo. È piccolo e affollato. Dentro un caldo opprimente. Ci spogliamo. Lei in stivali e vestito elegante è bellissima. Ordiamo due caffè con latte. Ci spostiamo ad un tavolinetto senza sedie. Il caldo mi fa dolere lo stomaco. “Sto...per vomitare...” dico. Ma non accade. Respiro di nuovo. Aklyne mi bacia e mi fa coraggio. Beviamo i caffè e lei si guarda in giro. “Andiamo....” chiedo, senza pensare che possa succedere. “Aspetta...” e se ne va. Torna venti minuti dopo con una ragazza. Bila, alta mulatta, capelli lunghi neri, volto un po' mascolino,ma nel complesso carina,occhi piccoli e dall'espressione poco intelligente. Aklyne parla a ruota libera, ordina caffè con rum per tre. Beviamo, parlando. Lei le dice delle balls. “Come?” chiede quella. La mia amica spiega. Bila ride, non crede,chiede, è meravigliata. “Perché non ci segui e vedi coi tuoi occhi?”
lei è ancora più sorpresa. Ride,dice di no. Ci ripensa, dopo che Aklyne le ha fatto gli occhi dolci, le ha passato una mano sul braccio, leggera, ha sorriso con quella sua bocca meravigliosa. Bila dice che è con un amico...ma che insomma....Aklyne la incoraggia, come resistere? Io sono già duro nei pantaloni. Bila ride,ma dice: “No...sono con amici..”
“Dai..”
Bila si allontana.
Aklyne ci rimane di stucco. Per lei è impossibile concepire che qualcuno le resista!
Sorrido.
“Cazzo ridi, stronzo! Ma tu guarda? Quella troietta..!”
“Andiamo?”
“Certo,non voglio restare un secondo di più..”
fuori il freddo mi prende alla testa. Sento le palle muoversi nel mio culo.
“Andiamo a casa?per favore..”
Aklyne sorride con quel suo bel volto angelico e sexy al contempo.
“...no...seguimi...proviamo in un altro caffè..”
“Ti scongiuro! Sto morendo...”
“Ancora uno...dai....”
La seguo in un caffè. Il passaggio al caldo mi fa sudare, una forte contrazione mi piega in due. Vorrei correre in bagno. TI PREGO!! - urlo a lei che mi stringe a sé impedendomi di andare – AKLYNE!TI SCONGIURO...STO IMPAZZENDO DI DOLORE..
lei ride e mi tiene a sé. Sento il suo corpo morbido e sensuale, l'odore caldo e ammaliante del suo profumo sexy, femminile e eccitante.
Mi bacia sulla bocca e imploro ancora. Mi stringe e mi bacia. Un bacio morbido, dolce attraente. Non voglio più andare in bagno, vorrei che quel bacio con quella creatura meravigliosa duri in eterno. Il cazzo torna duro nei jeans. Le palle calde un tintinnio lontano nel profondo del mio culo. Adesso solo quel bacio eccezionale, bellissimo. Immagino le facce dei presenti, l'invidia degli uomini che mi vedono baciato da una creatura di tale bellezza.
“Resisti..baby...sarà più bello quando te le toglierò..”
il cameriere arriva coi caffè con wisky. Beviamo e poi lei se ne va in caccia. Torna dopo 30 minuti delusa. “Nessuno?” chiedo. “..niente...solo ragazzini..o uomini...o vecchie troie...torniamo a casa ..”
esulto.
Usciamo.
Freddo.
“..un taxi?”
“Dai...andiamo...è una corsa...” e si mette infatti a correre per la strada bianca. La seguo. Il culo mi fa male, devo fermarmi e respirare. Ansimo. Aklyne mi chiama. Con braccio. È bella. Bellissima. Voglio scoparmela.
Mi raggiunge, mi tira su e andiamo.
Con fatica riesco a mettermi dritto e riprendere a camminare.
Ci vuole una vita a tornare a casa di Aklyne,ma finalmente dentro, nel suo bell'appartamento pulito e riscaldato mi sento meglio.
Lei ride, bellissima.
“Adesso te le tolgo...e poi giochiamo un po'...ma prima....ta ta !!” e da una borsa grigia tira fuori uno strap on e lo indossa. Mi fa spogliare e nudo mi mette un collarino. “A testa bassa...così...bravo..cammina...avanti...di qua...così,bravo...” mi tira verso le scale, per fortuna c'è la moquette, è morbida. Inizio a salire. “..su..su..fammi vedere...ecco...eccole lì le mie palline...sali ancora...apri il culo...mostramelo...avanti non fare la preziosa – e mi molla due scuolaccioni potenti, duri, esperti – così...te ne tiro fuori prima una...ecco... - e sento un dolore fortissimo, uno strappo doloroso ma anche un piacere intenso – bene...avanti....ecco...l'altra... - ancora dolore e poi piacere forte – bravo...bravo...apri il culo....così...ecco...l'ultima....ehhhh...” tira forte la terza palla, esce di botto, urlo di dolore, ma anche di piacere. “...ecco il mio culo....apri...così..troietta....aprilo bene... - e la sento sputarci dentro, una, due, tre volte – wuww senti come è largo! Le palle hanno fatto il loro lavoro...fammi vedere...apri! - e mi colpisce e ancora sputi e sputi e poi un dito nel mio culo e poi un secondo, si fa strada Aklyne, eccitata e bellissima – sentiamo quanto è largo questo culo di troia!! apri! Apri bene...così....ohhh...senti qui....ohhh....come sei aperta troietta....pronta per il mio cazzo!!!!!!!!!!!!! pronta per il mio cazzo che si scoperà il tuo culo - e mi ficca la punta del fallo legato alla sua vita contro il culo, ed entra – se lo scoperà e mi godrò la tua faccia che si prende il mio cazzo, così!!! - e mi penetra forte, è doloroso, ma dopo le palle calde, entra dentro fino in fondo, fino al fondo del mio culo aperto dal gioco di Aklyne.
Lei inizia a fottermi sulle scale, contro la moquette. Mi scopa ed io godo come non mai, il cazzo è duro contro la moquette, Aklyne mi scopa e si gode il mio piacere, il suo dominio su di me. Avanza a scoparmi, gridando e ridendo, scopa e mi fotte alla grande. Godo come un pazzo mentre lei mi tira i capelli e mi sbatte il cazzo nel culo!
Esce.
Ride.
Sudata è ugualmente bellissima.
Rido anche io.
Vede il mio cazzo e ci sale sopra. Scende leggera ed esperta con la sua figa lungo la mia asta. Mi prende la testa e mi bacia. Si toglie lo strap-on che impiccia e si fa scopare con gusto. Sono duro come il marmo per via della scopata subita e vedere Aklyne che mi fissa infoiata dal sesso mi dà una carica unica. La scopo violento, sbattendo il mio cazzo dentro di lei bene. Lei ride, si morde la bocca, grida di gioia. Si prende la razione del mio cazzo nella figa e la sento venire più volte. Il culo mi brucia per la scopata e le hot balls, ma sono eccitato come un toro e vado avanti a scoparla ancora. Ancora. Lei sopra di me ed io che la fotto. È fantastico!
Vengo dentro di lei con una sborrata copiosa.
Esausti ci mettiamo a letto fino al tramonto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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